Uno sguardo sulla poesia contemporanea tra echi, ibridismi e nuovi linguaggi. Inchiesta a cura di Lorenzo Spurio

A cura della REDAZIONE

Link diretto all’Inchiesta sulla poesia

L’idea di uninchiesta sulla poesia – curata dal poeta e critico letterario marchigiano Lorenzo Spurio – è stata proposta in rete prima delle scorse vacanze natalizie e ha trovato i suoi contorni all’interno di due articoli dello stesso Spurio diffusi in rete: “Inchiesta sulla poesia. Forme, contaminazioni e codici linguistici, tra atrofia della critica e pressappochismo versificatorio” pubblicato su “Alla volta di Leucade” del prof. Nazario Pardini il 23-12-2019 (dal quale si cita a continuazione) e “La poesia come mezzo di resistenza contro le difficoltà e l’indifferenza generale” pubblicato sulla rivista “Culturelite” diretta da prof. Tommaso Romano il 02-01-2020.

Partendo dall’assunto che «La letteratura è dappertutto»[1], come sostenuto da Giulio Ferroni in una recente pubblicazione, nel sondaggio ci si è posti lo stratificato e mutabile universo poetico come elemento d’indagine da una serie di punti di vista differenti. Il sondaggio si costituisce di ventuno domande pensate come possibili input, tracce da poter investigare in maniera libera, senza un particolare limite di estensione in relazione ad aspetti quali la poesia civile, l’importanza della musicalità e della componente orale della poesia con annesse domande in relazione alla lingua e alla traduzione, ma anche al dialetto.

Sui rapporti tra scienza e poesia, va segnalato il pamphlet di Roberto Maggiani dal titolo Poesia e scienza: una relazione necessaria? (2019) dove il tema nevralgico delle interrelazioni e intersezioni tra i due campi vengono presi in considerazione con acume da vari punti di vista. Sui rapporti tra poesia e astrofisica mi sento di fare senz’altro il nome del poeta Corrado Calabrò che con Quinta dimensione (2018) ha spalancato le porte della poesia a una dimensione altra, che s’interroga sull’uomo e ammicca alla scienza e ai suoi traguardi.

Non solo attenzione verso il poeta in quanto fautore della creazione e custode di sapienza (finanche affabulatore, quando non stratega e utilizzatore di codici avulsi dalla praticità spicciola della vita) ma anche verso il critico la cui funzione, negli ultimi anni, sembra essersi un po’ svuotata o semplicemente dissipata in questa variegata schiera di tuttologi e di informatori che fanno cronaca e spesso travalicano la critica propriamente detta, agghindata di indecorose banalità o gossip senz’altro a latere l’oggetto libro. Colui che si colloca in mezzo tra l’autore e il pubblico, una volta inteso come interprete del testo e per questo spesso associato a una sapere tecnico, accademico e pedante, quale estrattore di significati nascosti. Semmai un commentatore in grado di contestualizzare contenuti, analizzare forme, ampliando aspetti, trovando rimandi, ascoltando echi, sapendo cogliere la centralità delle immagini, le correlazioni spesso non così manifeste, ma plausibili secondo un dato tipo di avvicinamento al testo.

Nel corso del sondaggio si forniscono anche domande atte a chiedere gli autori – sempre in fatto di poesia – tanto italiani che stranieri che si reputano, per ragioni proprie, i più importanti per la poesia, che vanno senz’altro letti e studiati e tenuti a mente. Questo consentirà di poter avere dati attendibili in merito alla poesia che realmente si legge (e dunque si ama) che non ha da essere valutata meramente con ciò che nelle librerie viene comprato, spesso in maniera semplicistica, sulla scorta di una suggestione avuta magari dalla semplice copertina o da un lontano consiglio di qualcuno che non di rado non ha come epilogo che quello di lasciar depositare polvere su quel libro acquistato.

Hanno dato spazio a questo progetto, segnalandone l’iniziativa e contribuendo a diffonderla, numerosi spazi culturali online tra i quali le riviste “Poetarum Silva”, “Culturelite” e “Diwali”, i blog “Fara-Poesia”, “Alla volta di Leucade”, “Vetrina delle Emozioni”, “Poetry Dream”, “Scribere Artem”. Vi hanno già aderito più di 150 poeti della scena letteraria nazionale e si potrà contribuire fornendo le proprie risposte fino al 29 febbraio 2020.

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Lorenzo Spurio (Jesi, 1985) poeta, scrittore e critico letterario. Per la poesia ha pubblicato le sillogi Neoplasie civili (2014), Le acque depresse (2016), Tra gli aranci e la menta. Recitativo dell’assenza per Federico Garcia Lorca (2016) e Pareidolia (2018). Ha curato varie antologie poetiche tra cui Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana (2016, 2 voll.), Non uccidere. Caino e Abele dei nostri giorni (2017) e Sicilia. Viaggio in versi (2019). Numerose le sue poesie pubblicate in riviste, siti specializzati ed opere antologiche. Per la narrativa ha pubblicato tre raccolte di racconti. Quale critico si è occupato prevalentemente di narrativa straniera; ha pubblicato saggi sull’autore anglosassone Ian McEwan; con Cattivi dentro. Dominazione, violenza e deviazione in opere scelte della letteratura straniera (2018) ha vinto il Premio Casentino. Vari saggi letterari e suoi contributi sono presenti in collettanee, volumi antologici ed edizioni critiche. Collabora con le riviste cartacee “L’area di Broca” (Firenze), “La Ballata” (Livorno), “Xenia” (Genova), “Il Mangiaparole” (Roma) e online “Sagarana”, “El Ghibli”, “La macchina sognante”, “Diwali”, “Oubliette Magazine”, “Poetry Dream”, “Alla volta di Leucade”. Nel 2011 ha fondato la rivista di poesia e critica letteraria “Euterpe”; è presidente dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi; fondatore e presidente del Premio Nazionale di Poesia “L’arte in versi” e Presidente di Giuria in vari premi letterari. Sulla sua produzione hanno scritto Dante Maffia, Giorgio Bàrberi Squarotti, Corrado Calabrò, Ugo Piscopo, Sandro Gros-Pietro, Antonio Spagnuolo, Umberto Vicaretti, Rodolfo Vettorello e numerosi altri.

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[1] Giulio Ferroni, La solitudine del critico. Leggere, riflettere, resistere, Salerno Editrice, Roma, 2019. Tutte le citazioni di Ferroni sono tratte dal medesimo libro.

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