La scabra semiosi di un universo folle: Introduzione al Mondo di Idolo Hoxhvogli

Di SONIA CAPOROSSI Non vi è che questo pullulare di moribondi affetti da longevità, tanto più detestabili in quanto sanno organizzare così bene la loro agonia. Emile Cioran, La caduta del tempo Presso i Romani con satira si intende una poesia che ora ha carattere denigratorio ed è composta per colpire i vizi umani secondo […]

Distopia e apocalisse del sé: “Scorrete Lacrime, disse il poliziotto” di Philip K. Dick

Di ELISA EMILIANI Prendendo in considerazione semioticamente un testo come Scorrete lacrime, disse il poliziotto di Philip K. Dick, risulta impossibile non imbattersi in alcuni grandi nodi problematici e affrontarli in senso critico. Nel suo compito d’analisi, l’indagine semiotica s’intreccia alla filosofia costituendo una sintesi di discipline che risulta essere un efficace meccanismo di esame, ma anche fornendo le basi […]

Lo Shibari come arte d’avanguardia. Una conversazione impura con Isabella Corda, aka Dolcissima Bastarda.

  Di SONIA CAPOROSSI Isabella Corda, in arte DolcissimaBastarda, è una rope stylist e bondager. E c’è della bellezza, della compostezza di natura estetica profonda in ciò che fa. Un classicismo rivoluzionario, quasi un ossimoro nel suo modo di insalamare un corpo umano fino ai più intimi recessi di pelle. Eppure lei si definisce “una […]

La parola come ricerca culturale e sociale. Appunti su “Linguaggio e scrittura” di Michail M. Bachtin

Di FRANCESCA FIORLETTA Il linguaggio, come ben sappiamo, non è mai esattamente esauribile né placidamente categorizzabile entro omologanti schematismi precostituiti, dacché risulta continuamente soggetto/oggetto di perpetue mutazioni, le quali pertengono sia al profilo più strettamente epistemologico, sia al vastissimo campo delle più esplicitate variabili a carattere metastorico, socializzato, evolutivo e, non ultimi, relazionale e interpersonale. […]

Il labirinto cittadino come mitologema della noia: “Se fossi fuoco arderei Firenze” di Vanni Santoni

Di SONIA CAPOROSSI «Che poi, artisti o no, ci si può davvero costruire un’esistenza indipendente, qui, senza doversi allacciare a un sistema di supporto vitale fatto di parentele, conoscenze, amicizie, relazioni per niente dinamiche? E nelle altre città d’Europa, sarà davvero diverso? O farei la stessa fine, con le stesse scarse opportunità, lo stesso pugno […]