“L’Ora Migliore” di Simone Ghelli e la dimensione umbratile della follia. Una recensione impura.
di SONIA CAPOROSSI Simone Ghelli: classe 1975, livornese di Cecina, barbetta biondiccia, ciuffetto diradato, leggermente butterato, più giovane di me di due anni; brava persona, di quelle che ci ragiona su e non si incazza se non sei d’accordo; critico cinematografico capace ed appassionato (sono riuscita ad avere per breve tempo fra le mani il […]