Critica Impura, un manifesto.

Francis Bacon, Self Portrait, 1971

“L’artista sta sempre, esemplarmente, sul discrimine invisibile che separa senso e non – senso, così come, non esemplarmente, ci stanno tutti”. 

E. Garroni, Estetica. Uno sguardo – attraverso. Milano, 1992, p. 228.

 

Critica Impura è un blog di (co)scienze umane geneticamente non modificato, un’indagine critica dell’universo culturale nella sua complessità, un’analisi, scevra da condizionamenti, delle molteplici manifestazioni espressive dell’uomo come soggetto creante e pensante, inquadrato nel suo divenire storico e nelle sue strutture epistemiche, ermeneutiche ed estetiche di base.

Arte, letteratura, poesia, filosofia, cinema, storia e società: una critica globale. Un percorso politematico che fa della categoria dell’impurezza il trait d’union di un itinerario critico costantemente in fieri.

Ma che cos’è realmente l’impurezza

E’ l’attitudine a percepire il contrario del contrario per ritrovare l’identità scissa e frantumata del reale.

E’ l’amore per la diversità e la dissonanza come categorie estetiche di analisi dell’humanum.

E’ il percorso del negativo che ritorna in se stesso e si compiace della sua verità mai perfettamente compiuta e, per ciò stesso, impura.

E’ l’imperterrito esercizio della ragione e della contraddizione, l’infinita capacità di ribellarsi nella mitezza dis-umana della testimonianza.

E’ l’historia passata e presente dell’ “io non c’ero, ma ho visto tutto dopo e conosco le domande più delle risposte”.

E’ il disprezzo feroce nei confronti dell’indifferenza, del disimpegno. Il farsi partigiani e parteggiare.

E’ l’usufrutto senza conto in banca della diuturna partecipazione del pensiero alla presenza nel mondo.

E’ l’amore dell’uomo per l’uomo e di ciò che ancora di umano ci resta.

Attraverso il pensierare impuro, ci proponiamo di:

Superare il tronfio accademismo ufficializzato di editori e riviste istituzionalizzate dalla Norma e dal Consenso;

Dimostrare che la vera cultura non abita nei sordidi territori resi sterili dalla logica del mercato e dalla prostituzione intellettuale;

Esercitare la libertà critica nei confronti del reale, impiegando le armi non violente dell’argomentazione;

Far emergere l’intellettuale sommerso ma non salvato, che vive nel sottosuolo, che rimugina di delitti e castighi;

Affastellare centurie su centurie di riflessioni critiche sul bianco pallore del circostante;

Attraversare indenni l’inferno cremisi di una violenza pseudoculturale che si spande sempre più in superficie annichilendo il cuore e la ragione delle cose;

Recuperare la dimensione estetica come categoria salvifica per l’artista e per il fruitore;

Distinguere il senso nel non – senso, ed attraverso il non – senso gridare al mondo gli infiniti sensi dell’uno e del molteplice;

Adoperare il dissenso come strumento della prassi e dell’interlocuzione;

Praticare l’ermeneutica dell’oggetto e la riscoperta del soggetto sotto altre chiavi interpretative;

Decostruire il pregiudizio, la falsa morale, il categorema imposto, l’assolutismo concettuale, il perbenismo artistico, la rispettabilità accademica, l’auctoritas dell’ipse dixit, in virtù del giudizio critico, della morale condivisa ma non imposta, dell’indagine provvisoria, del relativismo culturale, del maledettismo estetico, della devianza dalla legge antologica, dell’opinione che trova la forza in se stessa.

Ci rivolgiamo a te, lettore impuro, pensatore sommerso, intellettuale silente. Vogliamo dialogare con te, perché niente rimanga nel non detto, nel non fatto, nel non pubblicato. Vogliamo interrogarti, trovare risposte a domande mai formulate, stimolare la riflessione, il dibattito, l’illuminazione improvvisa. Vogliamo scrivere nuovi corollari a teoremi vecchi e stantii che contraddicano ciò che è dato per certo, e vogliamo farlo insieme a te.

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Impuramente

La Redazione

Sonia Caporossi e Antonella Pierangeli