Carlo Valsecchi, “Posterius”: un progetto alla scoperta di un mondo che verrà

Di LARA FACCO

Posterius è il titolo del nuovo progetto artistico di Carlo Valsecchi nato nel 2017 durante la documentazione della costruzione del nuovo stabilimento bolognese di Philip Morris International: uno sguardo sul mondo del futuro, costruito in spazi ordinati e logici, dove tecnologie, processi meccanico-digitali e materiali altamente sofisticati sono i componenti costitutivi. Il volume edito da Silvana Editoriale in 500 copie numerate e realizzato con la collaborazione di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, è stato presentato oggi, 21 settembre 2021, negli spazi della Terrazza Triennale alla Triennale di Milano.

Come sottolinea William A. Ewing nel suo saggio all’interno del libro, Carlo Valsecchi ci consegna immagini di spazi eterei, astratti, che confinano con il surreale riuscendo a far emergere il mistero insito in essi, in una narrazione continua, senza paragrafi o sezioni, sostenuta solamente da una sequenza di numeri che svolgono la funzione di architrave architettonica a sorreggere l’impianto narrativo.

Aprendo il volume, continua Ewing, la prima sensazione è forse questa: non si ha idea di dove ci si trovi. Nessun essere vivente frequenta questi spazi eterei, spazi che a volte confinano con il surreale; nulla che ricordi anche lontanamente un contesto naturale. All’interno di ciascuna immagine, da destra a sinistra, dall’alto in basso, ci troviamo di fronte a un paesaggio interamente umanizzato, eppure nessuna insegna, nessun simbolo ci permette di stabilire dove ci troviamo: in quale continente, paese, regione o città.

Cosa sappiamo, dunque? Pulito al punto da risultare asettico, questo luogo è clinico, razionale, ordinato, logico, spesso dotato di una precisione matematica. Con una certa frequenza, infatti, vi compaiono dei numeri: suggeriscono che qualcosa è stato misurato con cura, ma cosa? una quantità? una qualità?

Eppure, se tutto sconcerta, tutto allo stesso tempo intriga: luminoso, a volte quasi accecante, denso, a tratti rarefatto. E persino splendido, per chi apprezza l’espressione più alta di ciò che è industriale e materiale. In fondo quella domanda – dove ci troviamo? – può essere posta sia in senso letterale sia in senso figurato. L’unica convinzione che possiamo sostenere con certezza è che non ci siamo mai stati prima.

Potremmo aggiungere che vi regna una sorta di silenzio visivo. Non si può però fare a meno di immaginare che un suono di sottofondo accompagni queste immagini: come il lento, pesante respiro di astronauti rinchiusi nelle tute spaziali.

Una selezione delle opere del progetto Posterius è stata esposta nella terza edizione della Biennale di Foto Industria promossa dalla Fondazione MAST a Bologna nel 2017.

Carlo Valsecchi è nato a Brescia nel 1965. Vive a lavora a Milano e dagli anni Novanta le sue opere sono state esposte in istituzioni nazionali e internazionali, in Italia e all’estero, come l’Istituto Italiano di Cultura a New York la Fondazione Peggy Guggenheim a Venezia, le Semaines européennes de l’image in Lussemburgo, la GAMeC di Bergamo, la Triennale di Milano, Paris Photo, il Musée de l’Elysée a Losanna, il MART di Rovereto, Biennale di Venezia, Somerset House a Londra, e molte altre. Nel 2010 il suo libro Lumen è stato premiato con l’argento al Deutscher Fotobuchpreis, il premio tedesco per i migliori libri di fotografia dell’anno. Tra le sue mostre No Man Nature a Palazzo Da Mosto a Reggio Emilia per Fotografia Europea (2015), Fotografie dell’Emilia-Romagna al lavoro alla Fondazione MAST di Bologna (2016), Sviluppare il Futuro, Ex Ospedale dei Bastardini, Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro, Bologna, 2017Civilization: the way we live now all’MMCA di Seoul (2018), Gasometro M.A.N. n. 3 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna (2019).

William A. Ewing (Montreal, 1944) William A. Ewing è un curatore, autore ed ex direttore di museo che si è specializzato in fotografia dal 1972. Le sue mostre sono apparse in centinaia di musei in tutto il mondo e i suoi libri sono stati tradotti in tredici lingue. Tra i musei ci sono il Museum of Modern Art, New York; l’Art Gallery of Ontario; Le Centre Pompidou, Parigi; la Serpentine, Whitechapel e Hayward Galleries, Londra; il Museé de l’Elysée e la Kunsthaus Zurich, Svizzera; il Folkwang Museum, Essen; il Museo Nacional Reine Sofia, Madrid; il Setagaya Museum, Tokyo; l’Ullens Center for Contemporary Art, Pechino; il National Museum of Modern and Contemporary Art, Corea e la National Gallery of Victoria, Melbourne. I suoi libri includono The Body; The Face: the New Portraiture; Landmark: the Fields of Photography; Civilization: the Way We Live Now; Flora Photographica: 1835 to 1990; e monografie su Edward Burtysnsky, Leonard Freed, Ray Metzker, Lynne Cohen, William Wegman e altri. È un ufficiale dell’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese e ha ricevuto il premio Outstanding Service to Photography della RPS.

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