Essere omosessuali in Russia, oggi. Prima presentazione assoluta di “Artemy” di Simone Carella al Teatro India di Roma

A cura della REDAZIONE

«È la storia di un incontro impossibile, sul vagone di un treno che viaggia nella notte attraverso le gelide campagne russe»: il drammaturgo Simone Carella, maestro italiano del teatro d’avanguardia di cui si piange la scomparsa avvenuta l’anno scorso, introduceva così il suo dramma Artemy, che sarà presentato giovedì 28 settembre alle ore 19.30 al Teatro India di Roma nell’ambito della nuova edizione di Garofano Verde – scenari di teatro omosessuale, prestigiosa rassegna curata da Rodolfo Di Giammarco.

«Anton e Artemy si ritrovano sullo stesso treno che li vide conoscersi e frequentarsi venticinque anni prima, ai tempi dell’università, tra il gelo di Mosca e le immutabili chiusure della città di Samara» continuava Carella in merito al suo testo, già vincitore del Premio InediTO della città di Torino. «Sono cambiati e sembrano non riconoscersi: uno dei due è diventato uomo, l’altro è rimasto ragazzo».

La lettura scenica di Artemy è interpretata da Angelo Di Genio (Premio Nazionale della Critica come Miglior attore emergente e Premio Mariangela Melato 2016), Francesco Martino e Emanuela Villagrossi diretti da Tommaso Rossi, che suggerisce: «Mettere in scena Artemy, a un anno dell’approvazione della legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia, non significa additare la Russia e dichiarare che noi siamo superiori a loro perché abbiamo alcuni diritti. Vuol dire piuttosto riflettere su quella forza negativa che è l’omofobia, un fenomeno che riguarda anche l’Italia e l’occidente».

Le musiche originali di Artemy sono di Attila Faravelli.

La stessa sera, a seguire, è in programma la lettura scenica, a cura di Massimiliano Civica, di Biglietti agli amici di Pier Vittorio Tondelli.

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