Cinque poesie inedite di Daniele Barbieri

Di DANIELE BARBIERI

in una conchiglia soffocante, chiusa e troppo chiusa,
dove le parole riecheggiano, rimbombano, macchiano

ripetutamente il discorso, da dove non si esce,
da dove non parlano le cose ma gli echi della pura
voce, dentro muri neri, illuminazioni improvvise,
lampi, grida gialle, bianche, umidità stagnante attorno,

muffa, muffa, nomi di sapidità improvvise, ritmi
nel piede e nel corpo, si rivelano i destini, adesso

*

in una conchiglia di nebbia si ricompongono incerte
le cose, scompaiono a tratti, splendono sottovoce,

lentamente gridano di non abbandonarle, sparite
dentro questa assenza, le cose pretendono di essere
solide, pressanti, di toccarci e di amarci, quando scende

la notte ci accerchiano e ci prendono dentro di loro,
nella nebbia cantano e tremano, insistono a svanire

*

in una conchiglia azzurra, ma senti come cambia,
in una conchiglia rossa, come cambia l’effetto,

in una conchiglia grigia, l’effetto con il colore,
in una conchiglia gialla, il colore crea tutto il senso,
in una conchiglia verde, l’evocazione del bosco,

in una conchiglia nera, nera, nera, in una conchiglia
senza più colore, ci siamo stancati di cambiare

*

in una conchiglia rosa, nelle valve incrinate la crisi
del tuo matrimonio, adesso pericoloso è il rifugio,

più amaro del mondo stesso, sono scaduti i confetti,
tutto è andato bene finché tutto andava bene, quando
tutto è andato male la temperatura è salita,

dilagato è il ghiaccio, il dentro è diventato un fuori, prede
ciascuno dell’altro, le faine penetrate nel pollaio

*

in una conchiglia, nascosta nel fondo della notte
della tua campagna, dentro un luogo che stenta ad esistere

spendi le tue ore, c’è un silenzio lunghissimo, e ci sono
attese, che il mare delle alternative si è esaurito,
che sale la polvere dal basso nelle vene, che l’acqua

è fredda, che il freddo accompagna tutti i gesti, la tana
racchiude spaventi antichi, li perpetua e vanifica

Oltre a scrivere poesie, Daniele Barbieri, di formazione semiologo, insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha pubblicato numerosi volumi di carattere critico, in alcuni dei quali si parla anche di poesia: Nel corso del testo. Una teoria della tensione e del ritmo (Bompiani 2004), Il linguaggio della poesia (Bompiani 2011), Testo e processo. Pratica di analisi e teoria di una semiotica processuale, (Esculapio 2020). Ha pubblicato due volumi di poesia (La nostra vita, e altro, Campanotto 2004, e Distonia, Kurumuny 2018) e un’altra raccolta (Canzonette) nel volume Emozioni in marcia (Fara 2015). Sue illuminate opinioni, anche sulla poesia, si possono leggere sul suo blog all’indirizzo www.guardareleggere.net. Sue poesie si possono leggere sull’altro suo blog, all’indirizzo ancoraunaltrome.wordpress.com.

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