Heidegger e i Quaderni Neri: due interviste a Francesca Brencio e a Francesco Alfieri

Di SONIA CAPOROSSI

Nell’ambito della riflessione di ritorno sulla questione ebraica e l’antisemitismo presunto o reale in Martin Heidegger e nei suoi Quaderni Neri, argomento che ha infervorato il dibattito filosofico recente in Italia e all’estero, spiccano due testi che si vogliono porre come distintivi per rigore filologico e per imparzialità argomentativa: La pietà del pensiero, Heidegger e i Quaderni Neri a cura di Francesca Brencio (Aguaplano 2015) e Martin Heidegger. La verità sui Quaderni neri  di Friedrich-Wilhelm von Herrmann e Francesco Alfieri (Morcelliana 2016, in uscita a gennaio).

Raccogliamo qui due recenti videointerviste occorse a Francesco Alfieri (su Asia.it) e a Francesca Brencio (su Filosofia In Movimento), all’interno delle quali si cerca di dipanare la matassa della questione nei termini di una chiara e corretta ermeneusi filologica dei testi, giacché, come afferma Von Herrmann: “Questi scritti di Martin Heidegger sono stati oggetto di molti fraintendimenti e purtroppo se non si hanno delle chiavi ermeneutiche storico-filosofiche si rischia di strumentalizzarli. Finalmente dopo tanto lavoro siamo arrivati a raggiungere una piattaforma teoretica dove è possibile intavolare un serio confronto con la comunità scientifica circa la questione del pensiero filosofico di Heidegger e del suo rifiuto alla pseudo-filosofia nazionalsocialista. Ma la cosa più importante è possedere ormai dei dati scritturistici attendibili circa la posizione di Heidegger contro la macchinazione strumentale del pensiero che intende fondarsi sulla scienza. A queste riflessioni finalmente abbiamo anche raggiunto delle chiare posizioni riguardo al rapporto che lega Heidegger e gli ebrei” (l’intervento completo è leggibile cliccando qui).

Buona visione.

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