Di MATTEO PERSICO
I.
È nella tassidermia dei nostri giorni migliori
che si notano le carogne arrampicarsi, i pesci
e i pescatori tirarsi le mani e poi lasciarsi
ritornare daccapo ai propri ruoli, riuscendo
quasi sempre la stessa messinscena,
mai per caso.
Dozzinali e consenzienti, i ricordi
all’alba fanno luce sulla pelle conciata
che si vede artificiale, come negli affari
in cui si va a braccetto con i contrabbandieri
di vedute troppo larghe, così i ricordi
all’alba fanno luce su bestie
troppo vive per essere vere.
*
II.
In fondo mi chiedo come apostolo,
in quanto apostolo, cosa si provasse a
stringere la veste, a porgere la guancia
sulla veste del Signore, richiudere
in una stretta di mano tanto baccano
e sentirsi come chi afferra la guerra
nella prima linea di trincea; non
come gli altri, guerrieri di penna
apocrifi e scontati, autori di libri
decantati in ritardi celebri. Quelli attendono
la fine della decomposizione, le armi
smontate, le industrie riconvertire
al culto sacrilego delle lavatrici;
per uscire allo scoperto il boom
economico, il culo al caldo.
Poco importa, il Signore
avrebbe perdonato tutti
o nessuno, tanto.
Comunque vada
è una liberazione.
*
Anti – antisismico
Solo che a me non è che importi poi tanto.
Le giostre, i fatti loro; le sequenze girano
e s’infrangono contro le luci scontornate.
È così, in ogni angolo di mondo. È così che gira,
il movimento tellurico delle vostre grane
si asseconda con calma antisismica.
Ma dico, se i giapponesi
sono tanto capaci con le preghiere; coriacei
con le onde di magnitudo, perché a volte
s’ammazzano tutti?
Eppure, se ne vedono in giro di palazzi
anni ’60 resistere al caldo. La resilienza,
un altro dono per gli scarafaggi senza esilio.
*
Roma avrà il suo meltdown
Con le 8.20 si punta al dominio di terra e cielo,
un cancro affamato di sirene di polizia.
La città sembra un rene in contrazione,
in stato di continua immersione ed emersione
archivia tutti i miti sulle migrazioni
da Enea in poi – ma non è così che si sente,
un po’ meglio, il pendolare; l’auto lo conforta.
Ora Roma è un raccoglitore, dalla Colombo
alla Flaminia è un raccoglitore di braccia
incrinate tra la prima e la seconda – e di nuovo
la prima, seguendo
il processo di manuale cambio statico.
Con le 23.20 vige l’automatico silenzio, in attesa
che il metallo disciplinato, la scocca dritta; i motori
secchi, le cosce sormontate dalla ritenzione idrica
ritornino per inerzia in carreggiata
e – sempre per inerzia – un nuovo big-bang
riattivi il giorno; il manto e le sue code
e le colonne e il colore verde
della benzina ai novantacinque ottani.
Ora Roma sembra non farcela, tutti i giorni
pare non farcela; poi
si riprende in un manifesto respiro.
Il periodo è quello, ogni giorno,
della pura propaganda elettorale.
*
Bum Bum Tap
Sono stanco, sai; di ascoltarmi e non sentire
le orme del terremoto che mi sfugge.
È dentro di me, solletica. Casca
e immediatamente si risolleva.
Un pomeriggio come tanti, oppure
un cumulo di detriti, conoscono
a fondo le proprie conseguenze.
Fanno intendere di volere e di volere attendere,
hanno sacrosanta pazienza; se cessa il rumore
trovano qualcosa di cui nutrirsi, le proteine
del silenzio intracranico. Per questo
le turbine neuronali hanno un bel da fare. Mai ferme,
proprio un bel da fare. Ci fanno intendere
di volere e di volere attendere; come fossero
il cambio di un vento che auspichiamo, oppure
una tenerezza di troppo, che non vuole
farcela passare liscia.
Di questo sono stanco. Un negozio di semiautomatici
è ovunque nel mondo; le nostre giudicanti
strade senza uscita.
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Dal 2014 al 2019 redattore della testata L’Intellettuale Dissidente, occupandosi in particolare di filosofia e musica per l’area culturale, politica estera per l’attualità, dal 2017 al 2019 ha ricoperto, nella medesima rivista, il ruolo di caporedattore della sezione «Cartucce». Nel 2015 ha collaborato con la pagina culturale di LiberoQuotidiano (cartaceo).
Ha pubblicato la prima raccolta di racconti, dal titolo Sogno e Incubo (Cavinato editore, 2014). Presente nella raccolta poetica del premio Il Club dei Poeti (2015), sue poesie sono apparse su Il Simposio della Poesia (2017), Il Visionario – blog di poesia (2020), IlDetonatore.it (2020), Poeti Oggi (2020), Inverso – Giornale di poesia (2020) e Poetry Factory (2020).
Molto belle. Raramente si leggono poesie belle e nuove, queste lo sono.