Quanto è virale l’egemonia? (Daniele Ventre)

Di DANIELE VENTRE

Si fa tutto un parlare di interessi egemonici sull’Italia che si celerebbero dietro gli aiuti di Cina e Russia e delle proteste di figuri statunitensi come Luttwak. Allora facciamo un riassunto delle criticità di ogni interlocutore, e sceglieremo di fidarci di quelli che ne hanno di meno, fra USA, Cina, Russia; per comodità stabiliremo diciassette punti cruciali:

1) x è uno Stato di dimensioni continentali che attua una politica di potenza su scala globale, includente anche mire egemoniche sull’Italia:

x = USA, Cina, Russia;

2) x è uno Stato i cui apparati in vario modo manipolano l’informazione in base a logiche di dominio egemonico globale, servendosi talora di fake news:

x= USA, Cina, Russia;

3) x disattende da tempo a ogni appello della comunità internazionale sul disarmo nucleare:

x=USA, Cina, Russia;

4) x è una potenza nucleare attiva, il cui potenziale nucleare potrebbe spazzare via la biosfera, o quantomeno disintegrare il 90% dell’umanità:

x=USA, Russia;

5) x è una potenza egemonica, che sponsorizza regimi autoritari nei suoi stati vassalli, o cerca di far virare le democrazie verso regimi autoritari e illiberali sulla base della diffusione di fake news, o di tentativi di minare le istituzioni locali con il sostegno al golpe o al terrorismo:

x=USA, Russia, Cina;

6) x si serve di spionaggio telematico ai danni dei suoi alleati:

x=USA, Russia, Cina;

7) x, al momento dello scoppio dell’epidemia, ha tenuto un atteggiamento fuorviante in merito alla gravità del problema e non ha effettuato prontamente il lockdown nemmeno quando l’epidemia ha cominciato a dilagare:

x = USA, Russia;

8) x ha un sistema giuridico segnalato da Amnesty international per l’abuso dell’autorità di polizia sui cittadini, e per il largo impiego della pena di morte:

x= USA, Russia, Cina;

9) x è un Paese la cui continuità culturale, almeno millenaria, è affine a quella europea:

x= Russia, Cina;

10) x è un Paese che al momento impone all’Italia i suoi presidi militari sul territorio, sulla base di presuntive ragioni di sicurezza, e ha imposto alla politica italiana di stornare ampie parti del bilancio dai servizi alle spese militari:

x= USA;

11) x è un Paese dove i diritti dei lavoratori sono sistematicamente schiacciati in nome del neoliberismo o dell’apparato:

x= USA, Russia, Cina;

12) x è un Paese governato da una leadership imprevedibile, a causa della facile manipolabilità e dell’ignoranza dei suoi elettori:

x=USA

13) x è formalmente una democrazia, ma di fatto le leve del potere sono in mano a ristrette oligarchie finanziarie o di partito, rendendo a vario titolo inoperativi i principi umanitari alla base della costituzione:

x=USA, Russia, Cina;

14) x è un Paese in cui l’informazione viene sostanzialmente manipolata, o controllata, o in cui gli organi di stampa e di inchiesta attingono solo tardivamente a informazioni cruciali per l’elettorato:

x = USA, Russia, Cina;

15) x è un Paese in cui la percezione di libertà che hanno gli individui in base ai loro specifici standard politici tradizionali è sostanzialmente illusoria:

x= USA, Russia, Cina.

16) x è un Paese che ha combattuto il nazi-fascismo e il patto tripartito, ma dopo la seconda guerra mondiale, o almeno a partire dalla fine della guerra fredda, ha sistematicamente favorito l’instaurarsi di regimi fascisti vassalli.

x=USA, Russia.

17) x è responsabile di un consistente apporto alla crisi climatica globale, ma non intraprende significativi cambi di rotta:

x= USA, Russia. Cina

Di questi diciassette parametri, di cui sedici negativi e uno positivo:

1) gli USA hanno tutti e sedici i parametri negativi, e non hanno l’unico parametro positivo; dunque il loro punteggio di inaffidabilità è sedici su diciassette, il che vuol dire, in termini di percentuale applicata al valore di credibilità fuzzy delle loro voci ufficiali, che al 94% le loro affermazioni sono interessate, cioè condizionate da mere finalità egemoniche;

2) La Russia ha quindici parametri su diciassette, ma fra questi si conta il punto 9) che scala un punto dal valore di scarsa credibilità: dunque, in termini di percentuale applicata al valore di credibilità fuzzy delle loro voci ufficiali, la Russia ha quattordici punti su diciassette: in poche parole, l’82% delle loro affermazioni sono condizionate da mere finalità egemoniche;

3) La Cina infine, ha dodici parametri i su diciassette, ma fra questi solo undici sono negativi: dunque la non credibilità della Cina ammonta a undici punti su diciassette, ovvero al 64% le affermazioni dei cinesi sono condizionate da mere finalità egemoniche.

Considerando il valore del 100% come pieno valore di verità crisp della funzione proposizionale: “x è una potenza aggressiva, un nemico potenziale con intenti meramente egemonici”, gli USA si collocano molto vicini a questo valore (0,94: propaganda di un establishment imperialista inaffidabile, potenzialmente pericoloso come minaccia diretta, con l’aggravante dell’alleanza de iure con gli Stati dell’Europa occidentale, Italia inclusa); la Russia si colloca intorno a un valore di 0,8 (atteggiamento pubblico non sempre affidabile, da parte di una potenza con evidenti mire imperialistiche, che però non costituisce una minaccia immediata e diretta); infine la Cina si colloca a un valore di poco più du 0,6 (espressione dell’ufficialità di una potenza imperialista malevolmente neutrale, ambigua).

Ognuno tragga le dovute conseguenze.

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