Daniele Ventre, Riforma della mentalità comune sulla Scuola

 

Di DANIELE VENTRE

Riforma della mentalità comune sulla scuola
ovvero
Della fallacia di alcuni totem dell’idea di istruzione propria del think thank neoliberista e del genitore moderno e innovativo.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 1): la proposta di annullare il valore legale residuo del titolo di studio è un’idiozia.
Avvertenza: la proposta di abolire il valore legale del titolo di studio è già nel programma del Piano di Rinascita Democratica della Loggia Massonica P2, nota per aver tentato di sovvertire lo Stato in collaborazione con gruppi paramilitari, eversione nera, entrismo CIA e mafia -osservazioni: nella P2 erano entrati anche Videla, autore delle stragi dei desaparecidos in Argentina, e un dittatore centrafricano. In ogni caso, se non ve ne siete accorti, il valore effettivo, e in parte anche quello legale, del titolo di studio, sono fortemente ridimensionati, se non già de facto ridotti al nulla. Ormai chi vede nell’abolizione del valore legale del titolo di studio una panacea è un elemento di uno di questi tre insiemi: quello degli imbecilli, quello dei disinformati, o quello delle persone in malafede.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 2): lo studente non è un utente; il docente non è una risorsa umana; la scuola non è un’azienda.
Riforma della mentalità comune sulla scuola. Corollario al punto 2). L’utente il cui cellulare non risponde si infuria e può sfasciare il cellulare. L’utente il cui insegnante non risponde alle attese può sfasciare l’insegnante. Attenti a scatenare nella scuola senza tenuta di strada la transizione mediale che non si governa. L’unica cosa che hanno in comune docenti e discenti in quest’ottica è il sistema operativo di tablet e smartphone, di cui tutti siamo furiosi e insoddisfatti utenti

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 3): lo studente è un discente, ovvero un individuo in piena età evolutiva; il docente è un educatore; la scuola è una istituzione pubblica.
Nota linguistica: istituzione (dal lat. instituo, stabilisco, fondo, decido, istruisco) significa organo costitutivo dei fondamenti della società civile; pubblico (dal lat. populus: popolo) significa: a carico della comunità, intesa come corpo sociale e società civile, e costituito nel suo interesse in quanto corpo sociale e società civile, e nell’interesse dei singoli membri della comunità in quanto membri da integrare attivamente nel corpo sociale e nella società civile.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 4): “autonomia scolastica” è un’espressione degna del double thinking di 1984.
Riforma della mentalità comune sulla scuola. Corollario al punto 4). L’aver avallato il modello dell’imbonitore vincente, del cliente autoritario e del dirigente forte con i dipendenti e debole con gli utenti; l’aver ancorato l’istruzione alla logica della vendita, svendendola; l’aver trasformato una istituzione sovrana in un’azienda nata fallita: questo crea i bulli che aggrediscono i docenti. Non si può tutelare la figura del docente nella scuola dell’autonomia, perché la scuola dell’autonomia, coi suoi dirigenti despoti e rampanti e la sua devianza che muta la paideia in offerta formativa, la scuola dell’autonomia come tale è la scuola del bullismo e dell’ignoranza, e mi spiace per tutte le vestali dell’innovazione didattica e gestionale, sia che siedano in presidenza o dietro una cattedra, perché è questo che i fatti dimostrano. L’autonomia scolastica è figlia e madre della prevaricazione incivile eretta a schema seriale e coatto dei rapporti umani.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 5): tanto l’impostazione anglosassone della didattica, quanto la prospettiva francofortese sull’istruzione (Adorno e Marcuse inclusi), sono spazzatura.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 6): se vi dànno fastidio i riferimenti filosofici al logicismo anglosassone e all’élitismo mascherato dei francofortesi, per capire agevolmente che cos’è l’innovazione didattica in senso anglosassone, guardatevi “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, con particolare riguardo al personaggio di Dolores Umbridge e tenete presente qual è l’evoluzione del medesimo personaggio. Per capire l’effetto della visione francofortese nella sua vulgata, pensate alle politiche dell’istruzione favorite dalla destra di sinistra.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 7): l’autorità funziona fin quando non si è costretti ad esercitarla (Corto Maltese in La ballata del mare salato, di Hugo Pratt). (In tema di autorità ed autorevolezza del docente, colpevole di mancanza della medesima quando viene percosso, insultato o aggredito). Variante di: “L’arte della guerra consiste non nel definire l’abilità di difendersi e di attaccare, ma la deterrenza verso ogni attacco” (Sun Tzu).
Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 8): l’istruzione non è addestramento. L’addestramento militare è proprio delle strutture dell’esercito. L’addestramento a lavori specifici è deputato alle imprese che operano in settori specifici. Un progetto di integrazione fra istruzione, addestramento e lavoro non inventa l’alternanza scuola-lavoro. Finanzia e incentiva il corso di formazione dell’impresa, che per ottenere l’incentivo e per far fruttare l’investimento nella formazione del giovane è costretta a impiegarlo. E collega le scuole alle imprese tramite l’orientamento, che è un’altra cosa. L’alternanza scuola lavoro è lavoro minorile non qualificante a costo zero per la ditta, con elevati, incalcolabili danni e costi didattici per i discenti. Chi la concepì, fece arretrare questo Paese al diritto del lavoro dell’Inghilterra del 1830. Una simile idea, che non ha niente a che fare con i progetti scuola-azienda delle leggi precedenti, e li taglia e li cancella, è stata né più né meno che l’espressione deforme di quel metodismo protestante dalla cui lesina ruba-latte e implicita voracità sfruttatrice nemmeno i minori sono al sicuro, per come tale visione ispira, da sempre, la malignità del capitalismo finanziario, alla cui ragione idiota fatta di egoismo sociale e micragna troppi sono proni, e per come ha fomentato le camarillas atlantiche ademocratiche la cui ombra sta funestando questa repubblica dagli anni ’70 dello scorso secolo. La parte politica che ha concepito l’alternanza scuola lavoro è nemica della scuola, nemica dei giovani, nemica della nazione, e la visione che la ispira è nociva per la coesione sociale e la continuità culturale e le giovani generazioni di qualsiasi società avanzata.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 10): chi crede che il bullismo sia appannaggio delle scuole per poveri, chiamiamole così, ha dimenticato che nelle scuole dei ricchi le collusioni e la violenza dei padri è imitata dai figli costantemente. Ci sono illustri licei classici inquinati di fascismo e partite di droga nel sottoscala.

Riforma della mentalità comune sulla scuola. Punto 11): la bocciatura è necessaria. Chi nulla teme non rispetta leggi (Eschilo).
Nota: nei sistemi scolastici dove apparentemente la bocciatura non esiste, ci si diploma col minimo dei voti, ma questo preclude a priori l’accesso a lavori ben pagati e di alta qualifica. Presupponendo di volere un titolo di studio che rappresenti un percorso formativo efficace anche nel trovare un lavoro decente, preferite che il destino dei vostri figli sia ripetere l’anno, o ripetere la vita?

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