IL PIANOFORTE BIANCO
Dita tremano sui tasti usati dal tempo usciti
i suoni del ricordo una nevicata in sentimenti
una fessura al torace si racconta,
frasi,
ininterrotte nel vuoto sfumano al vento,
passioni musicali all’ingresso scale salgono intessute
al cielo colori squagliati pregni i
bianchissimi occhi come sulla vertebra
scossa penetrata dal midollo.
Fuori piccoli rumori s’agitano alberi nostrani,
orecchio ascolta e vede
percepisce onda muoversi come frequenza
d’un crepuscolo d’ombra scendere
sul preludio s’abbottona un bacio d’aforisma,
battiti,
nel cuore vengono smussati i
respiri come occhiate di pause
alla sera elegante che non ha tramonto
sul pentagramma le rime.