Di VLADIMIR D’AMORA
Come è difficile, /
tenere questo niente /
nel suo vuoto il volto /
di un altro povero /
cittadino insensibile /
all’inanimato cadere /
di un verbo lituano. /
Com’è difficile, /
che si chieda di non dare il pianto /
né ragioni solide a rinunciare ai respiri /
estranei. /
Come è difficile, /
curare lo specchio di una città era la mia /
a te ho narrato /
la storia di pezzi di un dolore avverso /
ai veri e inferociti accenti in una vita /
borghese. /
Che si è arresa. /
Una come tante, /
come altre fotografie distanti /
da corse al bambino ignuda /
la ferita del perdere gli anni /
in un retro di libro o per un aliante /
rosso foglie /
di una ingiusta e perenne /
stagione.
Un pensiero su ““Come è difficile”, poesia inedita di Vladimir D’Amora”