“Adoratorio”, una poesia inedita di Laura Serluca

Foto di Federico Iadarola

Di LAURA SERLUCA

Adoratorio

 

Sfasciato dal ripetuto fiorire

Di un incendio socchiuso

Dentro una parete che pulsa

E raccolto fuori di sé

Dall’incompiuta lesione

Il cielo è rientrato

Screpolandosi

Al tempo del mandorlo

Per allargarsi

Nei dialoghi con la pietra.

Attaccandosi ai fuochi

Che succedono nella testa

Il prigioniero si scopre

Insidiato dall’odore

Del fulmine

Con a margine un teatro

Precipitato dallo specchio

E finito

Nella dissonanza che trabocca.

È una sensibilità rallentata

Che ad ogni passo dell’invisibile

Sorveglia l’essere

Dalla vertigine

Dal rischio

Dalla rivelazione.

Il doppio del cielo s’apre nel cerchio

Che trattiene

E con tutto il resto straniero

Non s’accorge

Dell’altro che si stacca

Alla fine dei suoi occhi.

Al di là di quel volto

Il sacrificio della cucitura.

 

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