
Di PATRIZIA SARDISCO
Dalla silloge inedita Autism Spectrum
# 3
hai percorso volando
l’enclave breve
di un acceleratore del pensiero
i piedi alati divine particelle
in moto sghembo in ascesa poi
la planata
e sei atterrata estranea esausta
straniati gli arti
crudi arrochiti alberi le mani
le disprassie fanno il vento contrario
nelle mani ammainate issate
contrariate contratte aperte e chiuse
gli occhi di più
cloro in un loro cielo
#6
giostra di cani in direzioni raggianti
assedi assenti punti d’equilibrio e
torni per la ripartenza a ridere
del colmo del saturo
del satiro che io non so non scorgo
cosa mi dice essere buio nudo lo stento
più caudale il tuo di un altro più normato
un luogo di sorpresa
di vacanza più ostico
diverso è solo lo sgomento
di risuonare io lo stimolo il riflesso
amorfo e vacuo vagone impermalente
per contratto e per diciotto ore
sapermi io uno dei corti e troppi raggi
contingente nella tua corsa aspecifica
binario transitorio
verso nessuna stella
#7
sirena annaspi in questo mezzo asciutto
un delfinario di occhi e di rumori
cerchi cifrari fra cerchi di parole srotoli
cunei di un unico pensiero e alcune altre istanze rutilanti
getti il rocchetto tiri il tuo filo dici e ripeti
il tuo fort-da freudiano
chi è lei [ripeti] chi è lei [ripeti]
che fa [ripeti] e lei che fa chi è
chi è lei che fa [ripeti] e ridi e
ridi ridi e ripeti
e ridi e cerchi un gancio in qualche punto
sulla mia mente pelle e sui capelli
nel nicchio dell’ascella tra le scapole ali
cerchi nella mia mano trovi
il guanto il vago nella gola un muro un tetto
la voce fuori campo nomotetica
la copertura parola che non ti vede cielo
#8
posa in prosa e poesia
vederti immobile è vertigine retorica
di atomi di luogo e tempo
una nube di nuclei in luce conativa
l’ordine
la conca dolce
della quiete elettrica
e non mi trovo gli occhi per i graffi nel pensiero
i glauchi tuoi frammenti aguzzi
il naufragio affiorante
mar morto che ti assorbe che ti ammorba e la pena
la bestia il suo sorriso gengivale le fauci placide
sempre di te
di te affamata
#18
legato a un parametro ignorante
lo spettro oscilla al buio
la stasi termica
e l’urlo accumulatore
il pensiero è il prodotto
di un universo ciclico
il piano giacente rigido sul tempo
senza interstizi o vuoti
interstellari
perciò l’ecolalia è bascula impossibile
e ogni sua variabile è violenta
evento catastrofico del tipo tutto o nulla
nel gorgo nella gola
Grazie, una gioia essere qui