Nel leggere gli Haiku Italiani di Luigi Oldani, si percepisce uno dei linguaggi dell’infinito: non si può comprendere interamente la nozione relativa all’esistenza di noi viventi in un processo di perfezione, se non inquadrandola in sostanza nell’immenso tutto in cui le esistenze convivono. Ma in quali forme del rappresentare reagisce la nostra mente? L’universo artistico è come quello dell’umanità in cammino, scopriamo che è energia formativa.
Sale il sole/con la mia ombra/s’apre il mondo
Si evidenzia in primo luogo un problema filosofico non secondario: quello del rapporto tra scrittura e pensiero. La voce dell’anima, evidenziando quanto in realtà il pensiero e la parola vengano trasformati in traccia scritta, è portata alla coscienza e resa oggetto di riflessione poetica. Una poesia, quella di Luigi Oldani, che enfatizza il presente, l’eterno presente con una infinita profondità, laddove il tempo non è altro che presente infinito, eterno attuale. Possiamo paragonare il tempo allo scorrere di un fiume:
In riva al mare/sull’acqua dei pesci/cadono stelle
Ogni terzina haiku letta obbliga ad una meditazione. E’ impossibile leggere per esempio:
Foschie serali/nei pensieri andati/cade la vita
e non rimanere in silenzio, annotando figurazioni nelle volte del pensiero.
Si tratta di una scrittura poetica tra due mondi. Quanto al sentimento verso la natura, è uno stato d’animo che nasce all’istante dinanzi ai paesaggi e ai fenomeni del mondo.
Lascio cadere parole/mai nate/vento d’inverno
oppure:
Penso all’oggi/quando la pioggia batte/qui sul silenzio
In questi versi ci perdiamo nell’in-comprensione e nell’ineffabilità del mondo, della dimensione del reale attraverso la trasfigurazione immediata della natura. Ai sentimenti verso la natura, del resto, corrispondono molte tipologie emotive, complesse. Altre volte il poeta, nel contemplare la natura, svolge semplicemente un esercizio introspettivo:
Calmo ammiro/un ciliegio bagnato/macchiare l’alba.
Egli cerca di liberare la mente, il cuore e l’anima. Abbandona gli attaccamenti, svuota l’io. E’ la possibilità dell’autoliberazione e il ritorno alla natura per ristabilire un dialogo con l’ordine cosmico e l’armonia dell’universo. Tutto è correlato e il poeta-uomo si compensa con la natura. L’influsso taoista sulla poesia haiku è indubbio, il nesso tra natura e arte è strettissimo. Luigi Oldani afferra l’essenza del complesso intreccio tra natura e vita nella impressione sensoriale istantanea che la natura stessa suscita, con la propria intuizione profonda. Dona alla parola una luce.
Giacché scrivere haiku è pratica di vita e perfezionamento etico e spirituale, ci dice Oldani, perfezione che viaggia parallela con l’arte e diviene esercizio letterario rigoroso.