La violenza cromatica del bianco e nero nelle mostruosità figurali di Red Tweny

Di RED TWENY

I miei disegni sono caratterizzati da un uso esagerato e ipnotizzante dell’inchiostro nero. I soggetti che prediligo hanno lo scopo di produrre un forte impatto espressionista e sono immediatamente riconoscibili tra gli altri. Non cerco di tenere nascosti i significati, ma intendo metterli in evidenza con semplicità e immediatezza, senza l’aggiunta di elementi inutili. I messaggi vengono visualizzati direttamente, come se fossero sviluppati con il linguaggio moderno ed essenziale di Twitter.

I miei studi sono centrati attorno a personaggi solitari che si contorcono, si aggrovigliano e si dissolvono in un vano tentativo di dare un senso alla propria esistenza. Un mio tema ricorrente è l’essere umano visto come se stesse vivendo un incidente o durante un intervento chirurgico praticato senza anestesia. La profonda carica espressionista di cui carico le figure che sorgono dal mio immaginario utilizza l’uso esclusivo del bianco e nero per aumentare la violenza, la freddezza, lo squallore e la desolazione della condizione umana, dilaniata da una crisi interna ed esterna.

Osservo insomma la realtà in contrasto con le più alte ed intime esigenze dell’anima umana, che rimane quasi sempre delusa e mortificata. L’uso esclusivo del bianco e nero dà a mio parere un carattere più spigoloso ai miei soggetti spesso sospesi nello spazio bianco, che sembra togliere a loro stessi l’aria. La sensazione di mancanza d’aria aumenta la tensione dei corpi che ansimando si contorcono e si sbriciolano nello spazio vuoto che li sostiene. La mia intenzione è quella di creare entità che insieme esprimano orrore e distruzione, ma che, se strettamente osservate, rivelino una moltitudine di elementi armonici come spirali continue e perfette, onde e curve infinite tonde e lisce.

Questa è la seconda possibile interpretazione che offro allo spettatore: far vivere insieme il bene con il male, come accade ogni giorno, ci aiuta a ricordare il continuo conflitto e il compromesso che gli esseri umani devono vivere durante tutta la loro esistenza.

Buona visione.

Live off lying
Live off lying (ink on paper 50×70 cm)
In a corner...
In a corner (ink on paper 50×70 cm)
Kinked King
Kinked King (ink on paper 50×70 cm)
Finding supports...
Finding supports (ink on paper 50×70 cm)
Annoying double links ink on paper 50x70 cm
Annoying double links (ink on paper 50×70 cm)
A weight overhead
A weight overhead (ink on paper 50×70 cm)
The hard walk through life ( ink on paper 50x70 cm)
The hard walk through life ( ink on paper 50×70 cm)

Bio

Red Tweny nasce a Roma nel 1964. Primo di due figli, vive un’infanzia iper-protetta dalla madre, che gli lascerà l’imprinting di un senso di insicurezza e di estraniazione dalla realtà, ricorrente nella sua vita e nelle sue opere. Si diploma nel 1982 a Roma presso l’istituto Classico Mary Mount, il cui metodo pedagogico, caratterizzato da una filosofia umanistica, assume un ruolo di primo piano per il “nutrimento spirituale” della sua creatività. Il suo talento artistico si rivela presto, incoraggiato dalla madre che lo instrada (ad appena dodici anni) a lezioni di disegno da un illustratore interno allo stesso collegio. Red fin da bambino mostra interesse per l’arte, spinto dalla madre che lo costringe – ossessivamente – a visitare le principali mostre di arte contemporanea organizzata a Roma a metà degli anni ’70. Appena ventenne, viene colpito profondamente dalla morte del padre che lui stesso ritrova senza vita. Questo episodio segnerà profondamente la psiche e quindi lo stile dei suoi soggetti. Egli inizia a frequentare numerose mostre collettive a Roma. Nel 1985, aiutato da suo talento artistico, inizia a lavorare nell’ufficio pubblicità dell’Agip, dove durante tutti gli anni ’90 ha la possibilità di conoscere e lavorare a stretto contatto con le principali agenzie pubblicitarie che lo influenzano ulteriormente, producendo uno stile dove vive insieme lo stile diretto della grafica pubblicitaria e gli elementi dell’arte classica e della pittura surreale. Negli anni ’90 egli usa anche la tecnica dell’acquarello, poi nel 2000 sceglie definitivamente l’inchiostro nero che contribuisce a rendere il suo stile e i suoi soggetti immediatamente riconoscibili. Pubblica i suoi lavori su Deviant Art, Saatchi Art e FaceBook. In Svizzera viene rappresentato e commercializzato da un paio di anni da Draper Contemporary.

http://redtweny.deviantart.com/

 

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