La verità è la cosa più vicina al silenzio
(Lilith)
DIARIO DEL PERDUTO DOMINIO
Riprenderò quel tempo!
Non sono la posa segreta da cui allontanarsi,
l’essere violento vivo privo di braccia
incapace di fondersi col proprio corpo.
Da quale bocca volete che parli?
Ho sciolto le catene del mio artificio
Sono sgombra dalla forma sensibile
Indifferente per ferocia dei tentacoli
il mio schermo è uno scherno al male tradotto.
La mia sensibilità è interna
asteria dei significati ardenti,
non ha mai lo stesso nome.
Non ha cura leggibile alle regole
ma tende alla distruzione.
Guardo l’abisso nano della mediocrità
lo scempio compiuto delle trame
Si ricompone la cesura
dove la strada si apre
al passaggio tra fili dell’ombra
Non ha ombrello il cecchino
spara in piena luce
Ogni tanto mangia solo
tra la polvere e il vuoto.
-Hanno sparato alla quinta riga!
Riprenderò quel tempo!
Urla, urla, urla, e cade di pancia
Senza nome
è il margine occluso
Caino ha divorato la penombra
quella cara penombra delle valli
quel corpo immenso delle metropoli di fuoco
Ero nella sua pancia
nella pancia di Caino
La quieta fermezza strideva
Non ero che una pecora immensa
in un gregge di automi
Troppo sola
Troppo presto
Troppa quiete
Abele dei nodi
aveva il cordone insanguinato
Lilith ______Angela
LILITH A LILITH
Io sono ferma amore mio
dove la porta della luce confonde ogni sembianza
Sono ferma
dove il tempo ha chiamato tutte le voci possibili
Ero viva con te in un altro spazio
ma ti ho perduta così come si perdono i fiori alla fine
Sono viva con te amore mio
lenta a trovarti alle porte
Non è un confine a dividerci
ma lo spazio del vuoto
Non è un suono a chiamarci
ma l’amore che non è mai stato
Tu non esisti in questo tempo
e forse mai esisterai
nello spazio dei corpi e del vuoto
Io sono ferma amore mio
succhio il nettare delle ombre e dipingo la chimera
col latte delle madri dell’invisibile
Tutte le pietre, nessuna pietra
sono tutte vive le api e le arnie contengono il miele
dei ricordi mai nati
Sono così ferma che il cielo è un blocco di cemento che mi schiaccia
che distruggo con le mani per vedere l’universo
Sei così lontana amore mio
in quell’altrove di chi mai ha avuto genesi
e il corpo caracolla nel sudore
il gesto estremo dell’amarsi senza vita
Lilith_______Angela
Di tutto quello che riserva l’inchiostro
ne farò pelle schiava
seme interdetto alla conseguenza prona
Non si accende mai la spinta del sole
nel sacrificio delle apparenze
Il labirinto non si aspetta
la perdita di chi intrappola
A quale sangue può mai appartenere
la verità più stanca?
Lilithbianca_________
ODIO LA POESIA DEI TREMITI
La rosa del mio deserto
cade nel nulla e gioca con le mani
Tocca il pane
gonfia e tace divorando boschi di neve
cade ancora nel mare
e si fa puttana delle onde
urlando anomalie della cosiddetta normalità
Quale orgasmo possa bastare alla sua fame
lo sanno le formiche rosse
che ora le cavano gli occhi mordendole
la vanità sottile e glabra
Rendimi infame per procura
e avvolgimi nella paura vera
Stanca dell’esercizio
mi strappo le piccole labbra
e bacio lo specchio senza leggermi
Leggera dentro al piacere solitario
Bestia infame delle rimembranze
non mi possiedo per essere tua
Toccami la mano, l’odio, il calore
Solo quando il male esplode
esiste la mia poesia
e se non saprò più farlo
saranno le tue colpe inesistenti
a farmi dolore e pagliaccio
nell’abbandono delle rose incarnate
nel fuoco urlante
di spurghi e perdite felici
Angela _________Lilith
Ho dentro un fulmine
Cresciuto nella piaga del guardare
Scolpito nella luce
In ogni forma muta l’ho sentito viaggiare
gemello antitetico e feroce di ogni parola
Se potessi accrescere quest’urlo che lo lega
non sentirei crescere questo ronzio fetido di mosca bianca
Farei della mia gola l’assassino virtuale degli abietti
parola rivolta a negare le mura ciclopiche
la trama insensibile dal denso potere
Ho dentro un sentiero senza meta
Cammina negli alberi e non abbandona i viaggiatori
Serpeggia dentro al fuoco e mi appartiene
È pelle muta e attenta
Brucia quel male atroce e candido
che fa dei viaggiatori stupro dei paesi ospiti
Cado su ogni stella da quando l’ho incontrato
è fragile e vero come bambino della meta
è traguardo infedele di un amore mai nato
Cammina con me (URLA)
Cammina con me (URLA)
Ferma il mio tempo nella vagina (URLA)
Feconda il mondo più immondo (URLA)
Fallo tornare Raccoglilo, raccogli il mio ventre (PIANO)
Voglio tornare al primo punto del tempo
Ho dentro un fulmine
E non ho più TEMPO TEMPO TEMPO TEMPO TEMPO
CANTO INUTILE PER OGNI VITA
Non conosco giorni
ogni giorno è tutto quello che è sempre stato
Non abbiamo stabilito legame
Siamo terminali di fuga dal contatto
Siamo la strage continua
Siamo la somma indifferente
Numeri sottratti
non mancano la sottrazione
Non conosco giorni
Disimparammo la volontà
Vuoi che ti chieda cosa vedi?
Non risponderesti che una vita alla volta
Lilith_____Angela
L’ha ribloggato su sonia lambertini.
Meraviglia